Che lingua parli tu
Se dico vita dimmi cosa intendi
E come vivi tu
Se dico forza attacchi o ti difendi
Ho pensato questo articolo come un facilitatore, perché a volte, in un momento di fatica, può essere difficile trovare un aggancio per iniziare un dialogo.
Qui proverò a mettere qualche spunto di riflessione, ovviamente senza pretesa di esaustività, ogni coppia, ogni nucleo è unico, ma è bello e rassicurante sapere che non siamo soli nelle nostre difficoltà e che dar loro un nome, dirle ad alta voce, ti porta già dieci passi avanti nella strada per la risoluzione di un conflitto.
Partiamo da una delle prime paure che può arrivare in un rapporto di coppia: la paura che l’altro non condivida il tuo pensiero, la veda diversamente, cambi il suo pensiero su di te.
Questa paura è fisiolgica e positiva, racconta di un amore che si sta consolidando, ma che è ancora fragile, teme la pioggia, ancor più la tempesta. Ma questo è proprio il momento della semina del vostro rapporto, dove ci si svela, ci si racconta e ci si arricchisce anche delle diversità che ognuno porta con sé.
Non voglio negare l’eventualità che invece ci si trovi su alcuni punti così distanti da non riuscire a proseguire, ma in tal caso la domanda è: avrebbe avuto senso non tirare fuori il discorso e proseguire?
La bellezza di condividere i pensieri, i punti di vista, le opinioni è che man mano che il rapporto si consolida ci si sente sempre più sicuri che dire un certo pensiero, magari già sapendo che è diverso da quello del partner, non metterà in crisi il rapporto, non diminuirà l’amore ma metterà un mattoncino in più nella struttura della relazione.
Difficoltà a trovare un piano comunicativo efficace
Nella coppia può capitare che uno dei due non si senta libero di parlare con l’altro, non si senta ascoltato o si senta sopraffatto dai modi o dai toni. La chiave è dirlo! Non c’è una via più semplice, le relazioni (tutte) passano necessariamente per il dialogo.
‘Caro/a, se quando stiamo parlando di qualcosa tu alzi i toni o diventi così imperativo/a io non riesco a controbattere e non riusciamo a portare avanti una conversazione.’
Questo porterà ad un cambiamento, magari non immediato, magari bisognerà ridirlo ancora, soprattutto se le dinamiche sono già ossidate da anni, ma poi gli spigoli si smusseranno. E non immaginatela come una lotta in cui uno perde (nel momento in cui cambia atteggiamento) e uno vince (ottenendo il cambiamento), la coppia è una squadra, che allenandosi diventa sempre più coesa e arriva ad essere solida.
Siamo forse cresciuti pensando che ‘chi ti ama non ti vuole cambiare’. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Occorre uscire da questa mentalità. In una coppia che funziona nessuno vuole cambiare l’altro, pretende di cambiare l’altro, ma manifesta una situazione che vive per poterci lavorare insieme. Un lavoro di squadra per la squadra. E stando insieme si può anche cambiare, evolvere, non perché l’altro ce lo chiede o ce lo impone ma perché si matura, si cresce e ci si contamina l’uno con l’altro.
Oppure può capitare che all’interno della coppia un partner abbia bisogno ti tempo per esprimere le proprie fatiche, quello che non va. Ricavarsi del tempo apposito per parlare è una strada troppo spesso sottovalutata. Nelle nostre agende c’è spazio per tutto e per noi restano i ritagli. Cercate delle occasioni per stare insieme a parlare, a raccontarvi le cose, a svelarvi e a conoscervi di più, chè di conoscersi vicendevolmente non si smette mai, perché nel frattempo come individui evolviamo e cambiamo.
Una passeggiata, una serata sul divano senza film e smartphone, un’oretta di auto mentre vi dirigete a quella festa.
Il tempo insieme è risorsa e dono inestimabile.