Dialogo di coppia
Che lingua parli tu Se dico vita dimmi cosa intendi E come vivi tu Se dico forza attacchi o ti...
e sono un’educatrice professionale.
Da quando ho cominciato a interrogarmi su “che lavoro avrei fatto da grande” ho sempre saputo che mi sarei mossa nel campo sociale ed educativo.
Quando dovevo decidere la scuola superiore alla quale iscrivermi, mia mamma mi disse: “Prova a dire di getto dove vorresti lavorare”. La mia risposta fu “in un asilo nido” (e in effetti ci sono passata). Mi sono dunque iscritta al liceo socio-psico-pedagogico.
Gli anni del liceo sono stati anche anni intensi di volontariato e associazionismo, esperienze che hanno confermato il mio interesse nel campo dell’educazione.
Ho proseguito con la laurea triennale in Servizio sociale a Venezia, dopo la quale ho conseguito una seconda laurea triennale in Scienze dell’educazione.
Nel frattempo si sono susseguite varie esperienze lavorative in diversi ambiti educativi: l’asilo nido, la casa famiglia per adolescenti, il servizio civile, gli anni di coordinamento di un doposcuola, la casa di accoglienza per mamme e bambini.
Dopo la mia seconda laurea, la vita mi ha portata a trasferirmi in Germania, dove ho risieduto per sette anni dedicandomi allo studio della lingua tedesca e alla crescita dei miei tre figli, che nel frattempo sono arrivati a riempire ancora di più la mia vita.
Questi anni, apparentemente vuoti dal punto di vista lavorativo, sono stati terreno fertile per lo studio e la crescita personale e professionale. Ho approfondito testi di educazione e pedagogia, ho sperimentato una cultura sociale e genitoriale diversa da quella italiana, mi sono formata come family coach, traendo da questa formazione alcune tecniche interessanti e utili al lavoro educativo e pedagogico; ho approfondito l’approccio dell’ascolto attivo di Rogers e Gordon e attualmente studio per diventare pedagogista.
Ho costruito tassello dopo tassello le basi di quella che avrei voluto fosse la mia identità professionale una volta rientrata in Italia.
Sono una convinta sostenitrice del fatto che nella vita possiamo sempre cambiare ed evolvere, partendo dal punto in cui ci troviamo, raccogliendo tutto ciò che abbiamo appreso di buono nel nostro percorso e lasciando andare ciò che non ci appartiene più.
Nel mio lavoro desidero sostenere e accompagnare tutte quelle persone che sentono la necessità di uno sguardo esterno per ricentrarsi, come singoli, come coppia, come nucleo familiare, come genitori, come educatori, come insegnanti, come adolescenti e giovani adulti.
Viviamo in una società che va di corsa e che spesso non ci lascia la possibilità di fermarci, di respirare, di pensare.
Siamo una generazione che si trova, forse per la prima volta nella storia, ad essere spesso, o almeno più frequentemente del passato, distante dal proprio luogo di origine, dalla famiglia e a volte anche dagli amici più stretti e dai legami più consolidati. Ci troviamo talora ad essere soli anche nel portare quella fatica che comporta crescere, evolvere ed educare.
Siamo figli di un periodo storico che ha fatto tanti progressi teorici in ambito pedagogico, ma spesso tali progressi non sono ancora ben conosciuti né applicati.
Mi rivolgo dunque alle coppie che stanno iniziando un progetto di vita comune, ma si sentono spaventate e fanno fatica a prendere decisioni. Nella nostra società il prendersi degli impegni alti e a lungo termine viene visto spesso con timore. Non c’è dunque nulla di strano a sentirsi bloccati davanti alla possibilità di un cambiamento, e ad avere il desiderio di confrontarsi con qualcuno di esterno alla coppia e al gruppo di amici.
Mi rivolgo alle coppie, che nel diventare genitori sentono di aver perso sintonia tra di loro. Desidero offrire uno sguardo e soprattutto uno spazio esterno, privato ed esclusivo che permetta loro di riuscire a guardarsi di nuovo negli occhi.
I figli sono uno tsunami e di conseguenza i genitori possono sentirsi così tanto cambiati da pensare di non essere più “coppia”. Ma spesso non è così! È possibile riassestarsi, anche se a volte può volerci un po’ di tempo per trovare un modo nuovo di dialogare. Dove una coppia è felice una famiglia funziona meglio. Può una coppia non funzionare? Può una coppia essersi persa? Sì! Ma forse tutto ciò potrebbe succedere meno frequentemente di quanto si pensi.
Mi rivolgo poi ai genitori, singolarmente o in coppia, che stanno vivendo la fatica dell’educazione e sentono il bisogno di ricentrarsi e di recuperare la connessione con il proprio o i propri figli.
Mi rivolgo anche ai genitori di figli più grandicelli, preadolescenti e adolescenti, che a volte fanno esclamare: “Ma dov’è finito mio figlio?”. Desidero offrire ai genitori un accompagnamento che permetta di conoscere e interpretare insieme le fatiche caratteristiche di questa età, per trovare, ri-trovare, o semplicemente non perdere la connessione con i figli.
Mi rivolgo ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani, fiore meraviglioso dell’umanità, che a volte fa fatica a sbocciare. Muoversi nella grande ragnatela del diventare adulti, cercando chi si è e chi si vuole essere, è una grande fatica, che spesso noi adulti dimentichiamo non appena diventiamo, appunto, adulti.
Mi rivolgo agli insegnanti che desiderano un confronto o un supporto su una qualche situazione specifica. Gli insegnanti fanno già tantissimo, ma spesso a loro è chiesto troppo: insegnare, tenere conto delle esigenze dei singoli alunni, non lasciare indietro nessuno, formarsi, aggiornarsi… io posso offrire un appoggio educativo per supportare il lavoro in classe: la scuola ha bisogno di un sostegno educativo in più, ha bisogno di una equipe!
Mi rivolgo anche a tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti nel percorso di crescita di bambini e ragazzi attraverso attività extra scolastiche (sport, musica…) e desiderano approfondire gli aspetti educativi di tali attività.
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