Ieri sera mentre riguardavo le foto della giornata ho riflettuto su quanto i bambini possano farci da maestri nel non aspettare il momento perfetto per fare qualcosa.
La scorsa notte ha nevicato e ci siamo svegliati con tetti e strade tutti bianchi, nel pomeriggio però le temperature erano più alte e la neve se ne stava già andando. Questo ovviamente non ci ha fermati dall’andare, muniti di vestiti e guanti da neve, a giocare.
Una volta arrivati mio figlio mi dice ‘mamma vorrei prendere il bob’.
Nella mia testa sono partite una serie di motivazioni contrarie: saremmo dovuti tornare a casa a prenderlo e inoltre c’era pochissima neve per scendere con il bob.
Fosse stato un giorno qualunque probabilmente avrei detto queste cose e avrei provato a farlo desistere, ma era il suo compleanno, perciò ho detto ‘va bene’.
Ecco, ieri sera ripensavo alla vicenda e mi sono resa conto di come, se avessi tirato fuori le mie motivazioni (veramente di basso livello se pensate che il parco dista da casa 30 metri), avrei sabotato la sua idea di giocare con il bob che invece era bella, allegra, spontanea e arrivata interamente da lui.
Noi adulti avremmo aspettato la neve perfetta, di sicuro non avremmo tirato fuori il bob con la neve quasi verde da quanto si vedeva l’erba sotto. Invece lui no, non si è proprio posto il problema. E aveva ragione perché hanno slittato di gusto sulla neve, e hanno giocato insieme, fratello e sorella, divertendosi moltissimo!
Inoltre, se avessi detto di no, avrei dovuto poi accettare la sua eventuale disapprovazione e intraprendere con lui un gioco per distrarlo e farlo comunque divertire.
Questo invece è stato un happy-happy. Felice lui, che ha ricevuto il bob che aveva chiesto, e felice io, che l’ho visto felice, che non ho dovuto recuperare una arrabbiatura e che ho imparato una lezione importante: non aspettiamo che tutto intorno a noi sia perfetto per fare qualcosa, ancor più se è qualcosa che ci piace!